Amis sèmpér,

murus mai

La locanda

del bèch

L’eredità de

zio Bortolo

In missiù dal

paradìs

Per solc, per

unur o per amur

La medesina

miraculusa

In sirca de

förtüna

Scua, palèta

e stras

Tri neùcc in

vacansa

La cà del

preòst

Ol cör al vé

mai vècc

LA MEDESINA MIRACULUSA

(2003 - Commedia brillante in tre atti di in tre atti di Fabrizio Dettamanti).

In verità non ci sono guarigioni straordinarie, ma l’allegria si dimostra davvero una gran medicina contro i malesseri del nostro tempo.

Preoccupato del figlio Luigino, che è un po’ tardo, Battista si lascia convincere dall’amico Pasquale a chiamare uno strano dottore che ha inventato una medicina miracolosa.

Lo stesso Pasquale mette in testa a Battista che, vincendo il torneo di tennis aziendale, sarebbe promosso direttore dello stabilimento della “premiata ditta di manici per ombrelli.

Gli altri familiari (il nonno, la moglie Teresa, la figlia Alessandra con il fidanzato Paolo) sono preoccupati per il condizionamento psicologico che Pasquale esercita su Battista.

La medicina intanto sembra fare effetto su Luigino ma il nonno mostra evidenti segni di arteriosclerosi ed allora Battista chiama il dottore anche per lui.

Intanto in casa arrivano anche le due zie zitelle che, come tutti i sabati, vengono a trovare il papà ed a portare le caramelle a Luigino.

Teresa, disperata, che non sa più a quale santo appellarsi, insieme a Giacometa (la pettegola del quartiere) si fa leggere le carte da Marietì, la quale gli preannuncia grandi cambiamenti e una montagna di soldi.

Battista è impegnato nella finale di tennis aziendale che dovrebbe cambiargli la vita e a casa lo aspettano con ansia; Battista torna con la coppa, ma non è quella del vincitore e, per lui ed il suo amico, ci sono in serbo altre amare sorprese e una bella lezione.